sabato 3 dicembre 2011

Recensione: L'era glaciale (2002)

L'era glaciale
"L'era glaciale" è un film d'animazione/commedia diretto da Carlos Saldanha e Chris Wedge, vincitore del premio oscar per miglior film di animazione 2003.
Il film racconta di come un gruppo di animali preistorici, precisamente appartenenti all'era glaciale, ovvero un mammuth di nome Menfred, una tigre dai denti a sciabola di nome Diego e un bradipo di nome Sid si unisca per riportare al suo "branco" un piccolono bambino neonato.
Il tutto contornato dalle simpatiche gag di un piccolo roditore di nome Scrat che cerca di mettere in salvo la sua amata ghianda con però pessimi risultati.
Il film vuole raccontare di come l'amicizia può nascere anche nei contesti più strambi, e di come gli amici possono diventare anche una famiglia.
Va davvero riconosciuto l'impegno nell'animazione 3D che ora come ora può non essere nulla di che ma che per i suoi tempi è stato un vero successo.
Il film ha fatto un enorme successo in tutto il mondo sopratutto grazie ai sui personaggi di punta Sid e Scrat, il film ha guadagnato quasi 400 milioni di dollari in tutto il mondo.
Da questo film sono nati tre sequel (tutti campioni d'incassi) e tre special, in più è previsto un ulteriore sequel.
Dubito che ci sia ancora qualcuno che non l'ha visto ma per chi se lo fosse perso è un ottimo film per farsi quattro risate sia con gli amici che con la famiglia.
"Perchè l'hai fatto? Saresti potuto morire cercando di salvarmi"
"E' così che si fa in un branco... ci si aiuta a vicenda"

venerdì 25 novembre 2011

Recensione: V per Vendetta (2005)

V per Vendetta 
"V per Vendetta" per la regia di James McTeigue con la sceneggiatura dei fratelli Wachowski (trilogia Matrix,) tratto dal fumetto di Alan Moore è un film del 2005 che racconta la storia di un'uomo che si ribella a una dittatura mascherata per il bene della libertà.
L'uomo in questione che si fa chiamare "V", porta una maschera di Guy Fawkes, famoso per il giorno della congiura delle polveri più volte nominata nel film in cui decise di far esplodere il parlamento inglese con dei barili di polvere da sparo ma che venne catturato prima di mettere in atto il suo piano.
I fratelli Wachowski decidono di mettere in scena un film rivoluzionario che parla e che vuole mettere in testa agli spettatori la rivoluzione, attraverso questo personaggio vogliono dimostrare quanto la libertà non sia un dono ma un diritto per ogni essere e che le priprie idee valgono quanto la vita dell'uomo che le segue.
Il nome del protagonista, "V", viene richiamato molte volte durante il film. (vedi Wikipedia).
Il film ovviamente è una grande metafora di un futuro alternativo che dimostre che anche un paese che può sembrare incorruttibile come la Gran Bretagna possa essere dominata da un dittatore che richiama Hitler.
Il merito di questo capolavoro non è solo dei due fratelli, ma anche dell'ideatore del fumetto Alan Moore e del regista McTeigue che pur essendo poco conosciuto riesce comunque a dare alla luce un ottimo film.
Gli attori non sono da meno, anche se ho apprezzato più di tutti il protagonista sopratutto come oratore, riesce infatti a esprimere concetti molto difficili ma che persino un bambino riesce a cogliere.
Detto questo posso soltanto augurarvi buona visione.

"Il popolo non dovrebbe temere il proprio governo, è il governo che dovrebbe temere il popolo"

 

lunedì 21 novembre 2011

Recensione: The art of flight (2011)

The art of flight
 "The art of flight" è un film di Curt Morgan in cui racconta le favolose vite di alcuni dei più famosi snowboarder outsider del mondo.
Tra gli snowboarder troviamo nomi come Travis Rice, Mark Landvick, John Jackson, Nicolas Muller e tanti altri campioni di questo sport.
Attenzione però, questo film potrebbe essere considerato un semplice documentario sullo snowboard, ma non è così. Infatti il film non possiede una voce narrante e i dialoghi sono davvero rari, "The art of flight" si basa sulla bellezza e la spettacolarità di ciò che avviene mentre questi campioni compiono i loro trick scendendo a velocità pazzesche giù da altissime montagne, con paesaggi bellissimi come quelli della Alaska, della Patagonia, del Canada e del Cile che fanno da contorno.
Si deve perforza anche parlare della colonna sonora del documentario, canzoni favolose che ci accompagnano per tutto il film rendendo l'atmosfera ancora più magica di quanto già non lo sia.
Peccato che per ora il film sia solo in inglese ma anche chi ha un minimo della padronanza di questa lingua può comunque goderselo.
Il film è stato prodotto da Red Bull Media House casa cinematografica della Red Bull creata apposta per produrre questo film sul quale sono stati spesi molti soldi, spesi non solo nei costi dei viaggi o nel salario della troupe (davvero numerosa tra l'altro), ma sopratutto nella videocamera usata per girare il film.
Questa videocamera è stata costruita per questo film con la peculiarità di registrare 500 fotogrammi al secondo (ricordiamo che le videocamere di base registrano a 24/30 fps), ciò che infatti colpirà di più lo spettatore sono gli spettacolari, a dir poco, trick in slowmotion.
Quindi questo documentario non è stato girato solo per essere visionato dai praticanti di questo sport ma anche da coloro che vogliono avvicinarsi a esso, ma anche a chi non gli interessa e vuole solo godersi lo spettacolo di quando l'uomo, sfidando la natura, diventa arte.
"L'arte del volo"
Saluti da Zaffa94

domenica 30 ottobre 2011

Recensione: The Butterfly Effect (2004)

The Butterfly Effect


"The butterfly effect" per la regia di Eric Bress e J. Mackye Gruber è un film fantascientifico con tratti drammatici vincitore del BIFFF 2004 Premio Pegaso.
Ashton Kutcher inerpreta il protagonista "Evan" che si ritrova senza saperlo con un grande potere, ovvero poter viaggiare indietro nel tempo attraverso gli universi paralleli.
Il protagonista userà questo suo grande potere per cambiare piccoli avvenimenti che però nel futuro gli cambieranno completaente la vita. In tutto Evan vive 54 anni in 5 vite diverse (Wikipedia).
Per entrambi i registi questo è il loro primo lavoro degno di nota, mettendo in scena il film ispirandosi al racconto "A Sound Of Thunder" di Ray Bradbury.
Siamo partiti dal presupposto che è un film fantascientifico e drammatico ma la regia riesce ad inserire scene davvero inquietanti, il montaggio del film è ottimo se pensiamo che il film si svolge su diversi tempi narrativi, da passato a futuro e viceversa.
Gli attori sono bravi ma non aggiungono nulla di speciale al film.
Il film ha anche dei finali alternativi davvero interessanti per accontentare ogni genere di spettatore e anche per avere una visione a 360 gradi del film.
Consiglio di guardare il film compresi i finali alternativi e farsi anche una bella ricerca sulla Teoria del Caos e sui viaggi nel tempo.
"Non puoi crederti Dio figliolo"
Saluti da Zaffa94

domenica 23 ottobre 2011

Recensione: The Departed (2006)

The Departed

 "The Departed" diretto da Martin Scorsese è un thriller psicologico di fama mondiale vincitore di ben 4 oscar.
Interpretato da grandi attori come: Leonardo DiCaprio, Matt Damon e il grandissimo Jack Nicholson, il film tiene i tuoi occhi incollati allo schermo.
La trama racconta in breve di una guerra tra Polizia e Mafia, dove entrambe le parti spediscono un'infiltrato per scoprire le mosse degli avversari.
Il film è pieno di scene in cui la tensione tocca le stelle e dove non puoi fare a meno di trattenere il fiato, merito della regia che sa il fatto suo, quanto della sceneggiatura di un film pieno di doppigiochi e emozioni di ogni tipo.
Jack Nicholson sa recitare la parte del cattivo alla perfezione, in fondo è la parte che più gli si addice.
La colonna sonora è davvero stupenda (sotto inserirò il video di una canzone resa celebre dal film).
In conclusione consiglio di guardare questo film ... e tu da che parte stai?

"Quando avevo la tua età ci dicevano che potevamo diventare o poliziotti o criminali ... Quando hai davanti una pistola carica ... qual'è la differenza?"

Saluti da Zaffa94

martedì 18 ottobre 2011

Recensione: Il corvo (1994)

Il Corvo

"Il corvo" per la regia di Alex Proyas è un capolavoro del genere, il film è tratto dal fumetto di James O'bar.
Il film viene ricordato anche per essere stato il "set mortale" dell'attore Brandon Lee, che per colpa di un'incidente durante le riprese ha perso la vita.
"Il corvo" può vantare un storia tanto innovativa quanto coinvolgente, una regia a dir poco eccezionale, e credo che basti dirvi che nella colonna sonora sono presenti i Pantera e i Nine Inch Nails per farvi capire che non stiamo parlando del nulla.
Le ambientazione "dark" del film sono il punto forte che danno il tocco di classe ad un film già incredibile di per sé.
Brandon Lee? La ciliegina sulla torta, che dirvi se non che è un film che merita davvero tanto?
Guardatelo e sono sicuro mi ringrazierete.
"Non può piovere per sempre"
                                                                                              Saluti da Zaffa94

lunedì 17 ottobre 2011

CineSguardo

Salve a tutti, mi chiamo Zaffaroni Tommaso sono uno studente di cinema, vengo da Appiano Gentile in provincia di Como.
Ho deciso di creare questo blog per dare i miei giudizi personali su alcuni film, piccole recensioni per farvi sapere come la penso e sarei felice di sapere se siete d'accorto con me oppure no.
CineSguardo nasce proprio per questo, recensire e confrontarsi su diversi film.
Vi do il benvenuto e spero che questo blog sia di vostro gradimento.
                                                                                                                                             Saluti da Zaffa94