venerdì 25 novembre 2011

Recensione: V per Vendetta (2005)

V per Vendetta 
"V per Vendetta" per la regia di James McTeigue con la sceneggiatura dei fratelli Wachowski (trilogia Matrix,) tratto dal fumetto di Alan Moore è un film del 2005 che racconta la storia di un'uomo che si ribella a una dittatura mascherata per il bene della libertà.
L'uomo in questione che si fa chiamare "V", porta una maschera di Guy Fawkes, famoso per il giorno della congiura delle polveri più volte nominata nel film in cui decise di far esplodere il parlamento inglese con dei barili di polvere da sparo ma che venne catturato prima di mettere in atto il suo piano.
I fratelli Wachowski decidono di mettere in scena un film rivoluzionario che parla e che vuole mettere in testa agli spettatori la rivoluzione, attraverso questo personaggio vogliono dimostrare quanto la libertà non sia un dono ma un diritto per ogni essere e che le priprie idee valgono quanto la vita dell'uomo che le segue.
Il nome del protagonista, "V", viene richiamato molte volte durante il film. (vedi Wikipedia).
Il film ovviamente è una grande metafora di un futuro alternativo che dimostre che anche un paese che può sembrare incorruttibile come la Gran Bretagna possa essere dominata da un dittatore che richiama Hitler.
Il merito di questo capolavoro non è solo dei due fratelli, ma anche dell'ideatore del fumetto Alan Moore e del regista McTeigue che pur essendo poco conosciuto riesce comunque a dare alla luce un ottimo film.
Gli attori non sono da meno, anche se ho apprezzato più di tutti il protagonista sopratutto come oratore, riesce infatti a esprimere concetti molto difficili ma che persino un bambino riesce a cogliere.
Detto questo posso soltanto augurarvi buona visione.

"Il popolo non dovrebbe temere il proprio governo, è il governo che dovrebbe temere il popolo"

 

lunedì 21 novembre 2011

Recensione: The art of flight (2011)

The art of flight
 "The art of flight" è un film di Curt Morgan in cui racconta le favolose vite di alcuni dei più famosi snowboarder outsider del mondo.
Tra gli snowboarder troviamo nomi come Travis Rice, Mark Landvick, John Jackson, Nicolas Muller e tanti altri campioni di questo sport.
Attenzione però, questo film potrebbe essere considerato un semplice documentario sullo snowboard, ma non è così. Infatti il film non possiede una voce narrante e i dialoghi sono davvero rari, "The art of flight" si basa sulla bellezza e la spettacolarità di ciò che avviene mentre questi campioni compiono i loro trick scendendo a velocità pazzesche giù da altissime montagne, con paesaggi bellissimi come quelli della Alaska, della Patagonia, del Canada e del Cile che fanno da contorno.
Si deve perforza anche parlare della colonna sonora del documentario, canzoni favolose che ci accompagnano per tutto il film rendendo l'atmosfera ancora più magica di quanto già non lo sia.
Peccato che per ora il film sia solo in inglese ma anche chi ha un minimo della padronanza di questa lingua può comunque goderselo.
Il film è stato prodotto da Red Bull Media House casa cinematografica della Red Bull creata apposta per produrre questo film sul quale sono stati spesi molti soldi, spesi non solo nei costi dei viaggi o nel salario della troupe (davvero numerosa tra l'altro), ma sopratutto nella videocamera usata per girare il film.
Questa videocamera è stata costruita per questo film con la peculiarità di registrare 500 fotogrammi al secondo (ricordiamo che le videocamere di base registrano a 24/30 fps), ciò che infatti colpirà di più lo spettatore sono gli spettacolari, a dir poco, trick in slowmotion.
Quindi questo documentario non è stato girato solo per essere visionato dai praticanti di questo sport ma anche da coloro che vogliono avvicinarsi a esso, ma anche a chi non gli interessa e vuole solo godersi lo spettacolo di quando l'uomo, sfidando la natura, diventa arte.
"L'arte del volo"
Saluti da Zaffa94